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Raumplan 2.0

Date post: 03-Mar-2016
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Università degli Studi di Firenze - Facoltà di Architettura - Laboratorio di Tecnologia II - prof. Giuseppe Ridolfi - Studente: Marco Pasqualini
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Univeristà degli Studi di Firenze, Facotà di Architettura Laboratorio di Tecnologia 2, Prof. Giuseppe Ridolfi Studente: Marco Pasqualini, Matricola: 5041801
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Page 1: Raumplan 2.0

Univeristà degli Studi di Firenze, Facotà di Architettura

Laboratorio di Tecnologia 2, Prof. Giuseppe Ridolfi

Studente: Marco Pasqualini, Matricola: 5041801

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RAUMPLAN

L’inventore della tematica del Raumplan è senza alcun dubbio Adof Loos.

Loos nasce nel 1870 a Brno in Repubblica Ceca ed è considerato uno dei pionieri dell’Architettura

Moderna.

Secondo i maggiori critici d’arte gli elementi che caratterizzano la poetica di Loos sono:

Assenza di Ornamenti;

“L'evoluzione della civiltà è sinonimo dell'eliminazione dell'ornamento dall'oggetto d'uso”

(Adolf Loos, Ornamento e delitto)

La convinzione che l’Architettura non sia un’arte ma sia a servizio di uno scopo,

l’Abitare;

“…casa Steiner non si distingue per la sua bellezza,anzi la fronte sulla strada,

decisamente brutta col suo tetto curvo, poteva essere concepita, forse

polemicamente, solo da un autore che escludeva l’architettura dal novero

delle arti per il fatto stesso che assolveva ad una funzione…”

(Adolf Loos)

L’invenzione del Raumplan (articolazione interna con differenziazione altimetrica

funzionale e formale).

"... ho insegnato ai miei allievi a pensare in tre dimensioni, a pensare al

cubo. Sono pochi gli architetti che oggi lo sanno fare. Oggi sembra che la

preparazione dell'architetto sia conclusa quando la appreso a pensare al

piano"

(Adolf Loos)

Quindi il Raumplan, letteralmente "piano nello spazio" consiste nella progettazione di stanze che, non vincolate ad un piano uguale per tutte, stanno a diversi livelli. A seconda del loro scopo e significato, gli ambienti varianod'altezza, oltre che di grandezza, correlandosi in un tutto armonico e inscindibile che sfrutta al massimo il blocco edilizio. Le componenti fondamentali del Raumplan loosiano sono:

economia dello spazio,esigenza legata ad una moderna ottimizzazione delle risorse;

carattere tridimensionale dell'architettura, non riducibile ad una proiezione su un piano;

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materializzazione nel costruito di un modo di abitare, ogni volta diverso, fondato sulla specificità delle situazioni e non sulla standardizzazione funzionalistica della vita domestica;

costruire l'esterno a partire dall'interno.

Lo spazio è raccontato in tre dimensioni, precisando il carattere di ogni ambiente in un

susseguirsi continuo di microcosmi nel macrocosmo della casa.

Le scale danno continuità ai momenti del racconto, ordinano e unificano gli ambienti. A seconda del loro scopo e significato, gli ambienti variano d'altezza, oltre che di grandezza, correlandosi in un tutto armonico e inscindibile che sfrutta al massimo il blocco edilizio.

(Atelier Bow: Wow, Graphic Anatomy)

L’articolazione degli spazi destinati alla vita domestica è sempre stata accompagnata dalla

ricerca di una semplificazione degli esterni.

La conquista della libera aggragazione di volumi interni (RAUMPLAN), che è sicuramente

uno dei motivi di indiscussa fama dell’architetto, si è svolta entro alcuni limiti autoimposti.

Gli esempi migliori dove ritroviamo questa caratteristica architettonica sono le ville e le

case unifamiliari costruite da Loos tra il 1910 e il 1930.

Uno dei modelli più significativi costruiti da Adolf Loos è quello rappresentato dalla Villa

Moller.

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VILLA MOLLER

Villa Moller è stata costruita tra il 1927 e il 1928 e si trova al numero 19 della Starkfriedgasse a Vienna. Villa Moller è il punto di arrivo del lungo itinerario intellettuale di Adolf Loos, tant’è che può essere letta come un "manifesto" della poetica loosiana. Lo comprova lo stesso carattere perentorio e per certi versi "inattuale" della sua

forma,risultante dall'applicazione integrale dei principi informatori della teoria loosiana del

progetto. La pianta offre una serie di simmetrie apparenti, subito contraddette a cominciare

dall’entrata che è al centro della casa, mentre l’accesso verso l’abitazione avviane di lato.

(Piano Terra) (Primo Piano)

(Secondo Piano) (Terzo Piano)

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(Sezione AA)

LEGENDA

In casa Moller può essere racchiuso tutto il pensiero loosiano perché possiamo ritrovare il

rifiuto dell’ornamento; il procedere dall’interno verso l’esterno, e quindi quest’ultimo

rispecchia il primo; il Raumplan; e la casa come rifugio. L’assenza d’ornamento si evince

sin dall’esterno. Le facciate potrebbero sembrare simmetriche soprattutto quella sulla

Starkfriedgasse, ma la simmetria scaturisce dal fatto di voler portare l’architettura

all’essenziale, “architettura della negazione”, “del puro segno”; il muro è la griglia che

ingabbia l’intera composizione; la forma delle finestre liberata da ogni ornamento, portata

all’essenziale, derivata solo dal loro uso, è ridotta all’elementarità, intesa come buco nel

piano del muro.Nel prospetto principale queste non sono disposte in una maniera

simmetrica, ne hanno la stesse dimensione o forma, perché queste sono dettate dall’uso

dell’ambienti interni, perché essendo differenti hanno differenti esigenze d’illuminazione e

aerazione.Nella facciata principale troviamo un unico corpo aggettante che è quello di un

parallelepipedo che non ha ragion d’esserci se non quella di contenere uno spazio interno.

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ALTRI ESEMPI DI RAUMPLAN…

NA HOUSE (Sou Fujimoto)

In questo edificio, situato a Tokyo, l’architetto Sou Fujimoto riprende il tema del Raumplan.

La casa, che è stata ideata per una giovane coppia, con le sue pareti trasparenti contrasta

apertamente i tipici muri in cemento che caratterizzano le aree a grande densità di

popolazione in Giappone.

La casa è state pensata per assomigliare ad un albero, costituito da più rami (altezze

variabili dei piani) a volte legati tra loro (tramite delle scale).

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LEGENDA

1.Ingresso

2. Posto auto coperto

3. Area Ospiti

4. WC

5. Cucina

6. Sala da pranzo

7. Soggiorno

8.Livello Loft

9.Terrazzo

10. Camera

11.Spogliatoglio

12.Magazzino

13.Bagno

14.Lavanderia

15.Libreria

Descritta come "un’ unità di separazione e coerenza", la casa funge sia da una camera

singola sia da una collezione di camere. Il programma vagamente definito crea degli

ambienti per una serie di attività che possono aver luogo a scale diverse

La casa dispone di spazi di intimità se due individui scelgono di essere vicino, ma anche di

ospitare per un gruppo di ospiti distribuendo persone in tutta la casa.

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LIMGEO DANG HOUSE (IROJE KIMHYOMAN Architects)

L’abitazione è stata edificata a Llsan nella regione di Goyang in Corea e rappresenta la

volontà del cliente che aveva richiesto una casa tradizionale ma moderna allo stesso

tempo.

LEGENDA

Con i suoi molteplici livelli e scale l’edificio rappresenta una configurazione in chiave

moderna del concetto del Raumplan molto complesso e quasi assimilabile ad un vero e

proprio puzzle.

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JENGA HOUSE (Sou Fujimoto)

La casa della prossima Generazione che

propone Sou Fujimoto si presenta come

una casa costruita con blocchi di Jenga

(gioco da tavol0).

La Jenga House è una piccola abitazione che

si affaccia sul fiume Kuma in Kumakura, in

Giappone.

Si tratta di circa un cubo di 13’ x13'x13 ', ma

abbastanza funzionale a causa dello spazio

che si forma dai tronchi di cedro, la creazione

di spazi per le sedute, dormire, mangiare,

relax, ecc.

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Bibliografia:

Adolf Loos, Ornamento e delitto

Adolf Loos, Parole nel vuoto, Milano, Adelphi, 1992

Ralf Bock, Adolf Loos: opere e progetti, Milano, Skira, 2007

Milva Giacomelli, Appunti Storia dell’Architettura II

http://www.iuav.it

http://www.archweb.it

http://it.wikipedia.org

http://www.vitruvio.ch


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