dettagli d’autore info info esci esci indice indice La Nuova Galleria Nazionale di Berlino progettata da Mies van der Rohe nel 1962 e ulti- mata nel 1968, è il risultato di un lungo percorso progettua- le che si sviluppa a partire dal 1942 quando Mies van der Rohe, nel progetto per un museo per una piccola città, propose, uno spazio espositi- vo completamente libero e neutrale visivamente e fisica- mente aperto verso l’esterno, contrariamente ai canoni con- solidati. La Nuova Galleria Nazionale, con la sua doppia articolazio- ne distributiva, rappresenta un punto di arrivo emblema- tico di questa riflessione sul rapporto tra spazio e struttu- ra applicata al concetto di flessibilità. L’edificio è infatti realizzato su due livelli: supe- riormente vi è un ampio spa- zio libero circondato da una vetrata, destinato alle esposi- zioni temporanee; mentre al piano inferiore, caratterizato da una serie di spazi fissi, tro- L. Mies van der Rohe Neue Nationalgalerie Berlino, 1962-1968 2 1 3 4
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La Nuova Galleria Nazionaledi Berlino progettata da Miesvan der Rohe nel 1962 e ulti-mata nel 1968, è il risultato diun lungo percorso progettua-le che si sviluppa a partire dal1942 quando Mies van derRohe, nel progetto per unmuseo per una piccola città,propose, uno spazio espositi-vo completamente libero eneutrale visivamente e fisica-mente aperto verso l’esterno,contrariamente ai canoni con-solidati.La Nuova Galleria Nazionale,con la sua doppia articolazio-ne distributiva, rappresentaun punto di arrivo emblema-tico di questa riflessione sulrapporto tra spazio e struttu-ra applicata al concetto diflessibilità. L’edificio è infattirealizzato su due livelli: supe-riormente vi è un ampio spa-zio libero circondato da unavetrata, destinato alle esposi-zioni temporanee; mentre alpiano inferiore, caratterizatoda una serie di spazi fissi, tro-
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he vano posto le collezioni per-
manenti.Anche i dettagli della struttu-ra costituiscono un elementodi estremo interesse di questoprogetto: in particolare il det-taglio della connessione tra lele otto colonne cruciformi inacciaio e la lastra di copertu-ra, costituita da una grigliastrutturale a maglia quadratadi profilati di acciaio. La con-nessione, in linea con la mas-sima less is more viene ridottaai minimi termini. Quello cheavrebbe potuto configurarsi,secondo il linguaggio classico,come un capitello viene rein-terpretato da Mies van derRohe che ne propone unaversione spogliata da ognivalenza decorativa e in cui ildisegno del componente tra-duce semplicemente il funzio-namento statico del giunto.
Scorcio dell’edificio con la Matthiaskirche sullo sfondo(archivio LSA.2, foto A.C.).
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Prospetto di una delle otto colonne di sostegno dellacopertura (da Peter Carter, Mies van der Rohe at Work,Pall Mall Press, 1974, p. 98).
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Vista di una delle otto colonne cruciformi che sosten-gono la lastra di copertura (archivio LSA.2, foto A.C.).
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Sezione verticale del plinto di fondazione (da Peter Carter, Mies van der Rohe atWork, Pall Mall Press, 1974, p. 98).
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Vista dell’interno del livello superiore della NuovaGalleria Nazionale (archivio LSA.2, foto A.C.).
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Dettaglio della soluzione d’angolo della lastra dicopertura (archivio LSA.2, foto A.C.).
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Sezione orizzontale della colonna cruciforme in prossimità del giunto con lacopertura (da Peter Carter, Mies van der Rohe at Work, Pall Mall Press, 1974, p.98).
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Dettaglio della conessione tra la colonna cruciforme ela lastra di copertura (archivio LSA.2, foto A.C.).
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Sezione verticale e orizzontale del giunto tra la colonna e la lastra di copertura(da Peter Carter, Mies van der Rohe at Work, Pall Mall Press, 1974, p. 98).
